Quanto costa un viaggio di 2 settimane in Giappone? Non costa poco, ve lo dico subito. Soprattutto se come noi siete abituati a viaggiare in paesi del Sud Est asiatico, dimenticate di spendere quanto in Indonesia o Thailandia, tanto per fare un esempio. Non è però così proibitivo come me l’ero immaginato e, con un po’ di accortezze, si riesce a spendere una cifra tutto sommato ragionevole.
Noi come sempre abbiamo cercato di contenere i costi e devo dire che siamo partiti da un biglietto aereo dal prezzo talmente irrisorio da esserci riusciti bene, ma facciamo un passo indietro. Sono i primi di luglio e ancora non abbiamo deciso niente per le vacanze estive; sono giorni concitati, dove faccio le pulci al web battendomi in petto per essere arrivata come al solito all’ultimo momento. Mio figlio aveva più volte espresso il desiderio di andare in Giappone e quest’anno, complice il bel voto preso all’esame di terza media, vorrei tanto accontentarlo. E’ tardi però per trovare qualcosa a prezzi decenti per agosto e poi so che fa molto caldo, troppo considerando che non vai in Giappone per fare mare ma per girare tra città. La stagione ideale sarebbe la primavera con la fioritura dei ciliegi - per altro quest’anno in anticipo - ma è un periodo in cui non possiamo proprio prendere ferie. Quindi abbiamo puntato alle vacanze di Natale, in modo da avere anche le scuole chiuse.
A quel punto ho mollato un po’ la presa, troppo concentrata a cercare qualcosa per agosto, quando mi chiama mio figlio per dirmi che sui Pirati in Viaggio c’è un volo in offerta per Natale a un prezzo mai visto, con bagaglio da stiva. Apro subito l’app e clicco sulle date proposte: in effetti c’è! Provo a cambiare cercando di partire e tornare con qualche giorno d’anticipo ma il prezzo sale; torno indietro e prenoto esattamente per le date proposte, veloce, concentrata e con quel filo di sudore freddo lungo la schiena. E’ fatta! Giappone per 4, partenza 25 dicembre, ritorno 9 gennaio con Aeroflot. In oltre 20 anni di viaggi così poco non avevamo mai speso; ho battuto anche il record del volo per l’India dello scorso anno. Non preoccupatevi, più avanti ve lo dirò!
Con Aeroflot abbiamo già volato una decina di anni fa per andare in Vietnam e, a parte il fatto che gli zaini ci sono arrivati 2 giorni dopo sia all’andata che al ritorno (ho anch’io i miei record di sfiga) per il resto ci siamo trovati bene e devo dire che, nonostante i tempi magri che corrono anche per le più blasonate compagnie aeree, i russi hanno mantenuto uno standard dei servizi a bordo migliore di tanti altri.
Considerato il grande anticipo con cui abbiamo prenotato e soprattutto il periodo di viaggio di Natale e Capodanno, il peggiore per visitare il Giappone dal momento che vanno in ferie pure i giapponesi, a settembre ho iniziato a prenotare gli alloggi su Booking, scegliendo quelli con la cancellazione gratuita e approfittando di tutti i codici sconto e dei rimborsi per aver presentato un amico accumulati finora; anche il Black Friday ha dato una mano, soprattutto per le ultime notti di gennaio. I primi giorni dell’anno sono anche quelli in cui chiudono musei e siti di interesse turistico; se possibile, pianificate il vostro itinerario tenendone conto.
La parte difficile è stata decidere quanti giorni dedicare alle varie città e come sfruttare al meglio il Japan Rail Pass: i treni e trasporti in genere sono molto costosi e fortunatamente esiste la possibilità per i turisti di acquistare, rigorosamente al di fuori del Giappone, questo pass. Una volta ottenuto il voucher per posta si hanno 3 mesi di tempo per attivarlo e, arrivati in Giappone dovrete recarvi all’ufficio preposto delle stazioni ferroviarie di Tokyo o Shinjuku per farlo, scegliendo la data in cui vorrete che inizi la validità. Il pass può essere di 7, 15 e 21 giorni, rispettivamente con un costo di 243, 387 e 495 €, la metà per i minori fino a 11 anni. Noi abbiamo acquistato quello di 7 giorni sul sito Japan-Rail-Pass.it e ci è arrivato con corriere espresso in un paio di giorni.
Per decidere quali tappe inserire nel nostro itinerario e come combinare il pass con i vari spostamenti ci siamo affidati ai consigli di Patrick e del suo blog Orizzonti, al libro Orizzonte Giappone e alla guida Due settimane in Giappone della collana ViaggiAutori. Come al solito abbiamo acquistato anche la Lonely Planet; molto utile è stato anche il frasario di giapponese.
Tutti gli alberghi elencati di seguito offrono articoli per l'igiene personale; asciugamani, pigiama e pantofole; frigorifero, forno a microonde e bollitore con tè e caffè in omaggio. Gli appartamenti di Tokyo e Kyoto anche un angolo cottura con pentole e stoviglie; a Kyoto non erano presenti asciugamani. Per le descrizioni dettagliate degli alloggi cliccate sul nome.
Itinerario di 15 giorni in Giappone
25 dicembre – volo Aeroflot Roma-Tokyo con scalo a Mosca acquistato i primi di luglio sul sito della compagnia aerea, grazie all’offerta pubblicata su Pirati in Viaggio a circa 260 € a testa. Totale per 3 adulti e un child 1051,26 €. Capite perché ci siamo potuti permettere un viaggio in Giappone?
3 giorni a Tokyo
Dal 26 al 29 dicembre | 3 giorni e 3 notti a Tokyo presso Shinjuku Villa 2. Un mini appartamento per tre notti 282 €. La palazzina è in una traversa della strada principale anche se, nonostante il nome, l’appartamento non si trova a Shinjuku ma in zona Shin-Okubo a pochi passi dalla stazione della Yamanote Line, la linea ferroviaria suburbana di Tokyo che fa un anello e tocca le principali zone turistiche. Shinjuku dista una sola fermata; mentre Harajuku e Shibuja 3 e 4 fermate. Abbiamo scelto di alloggiare qui proprio per dedicare i primi giorni alla visita della Tokyo city più iconografica, quella fatta di insegne luminose, enormi schermi video e incroci super trafficati, come appunto Shibuya, che vanta il primato di essere il più trafficato al mondo. Non perdetevi la statua di Hachiko, forse l’unico cane ad averne una.
Harajuko invece, oltre ai negozi pieni di stranezze e ai centri commerciali a piani di Omote-sando, custodisce un santuario Shintoista più importante di Tokyo, il Meiji-jingu (ingresso gratuito). Davanti all’imponente torii di legno alto 12 mt che apre l’ingresso al parco, notiamo un gruppo di ragazzi con un cartello free guide. Avevo letto da qualche parte che in Giappone, aspiranti guide turistiche come pure studenti di lingue, mettono a disposizione il loro tempo e la loro conoscenza della città in cambio della possibilità di praticare le lingue. Nel nostro caso, conosciamo un insegnante di inglese che ha organizzato un’uscita didattica con tre suoi alunni per far pratica. Ci accompagnano per tutto il tour tra il parco e il santuario, sono simpatici e alla mano e fanno di tutto per raccontarci quello che sanno del luogo. Alla fine ci sentiamo un po’ in imbarazzo per il fatto che abbiamo usufruito di un servizio gratis ma, a differenza di altri posti in Asia dove “free” è sempre sinonimo di “ti porto al negozio di mio cugino”, ecco che viene quasi spontaneo mettere la mano al portafogli. Non potreste fare niente di più offensivo per loro; magari offrite qualcosa da bere come abbiamo fatto noi, proprio nel locale in legno difronte all’ingresso.
L’ultimo giorno a Tokyo ci spostiamo a Kamakura, raggiungibile dalla stazione di Shinjuku in un’ora di treno per circa 1000 yen. Il Japan Rail Pass lo abbiamo attivato presso l’ufficio della stazione centrale di Tokyo ma inizierà la sua validità di 7 gg domani, col primo treno proiettile che ci porterà a Kyoto; se il vostro pass è già attivo, potete prendere gratuitamente i treni della linea JR dalla stazione centrale ma chiedete sempre al personale qual è il treno compreso nel pass, altrimenti pagherete il biglietto dovuto all’arrivo.
La cittadina è famosa per l’enorme statua di Budda, il Daibutsu alto più di 13 metri all’interno del complesso Kotoku-in (ingresso 300 yen). Torniamo a piedi verso la stazione e il centro cittadino e percorriamo il viale pieno di ciliegi (peccato sia inverno!) che porta al Santuario scintoista Tsurugaoka Hachiman-gu (ingresso gratuito). Finiamo la nostra giornata passeggiando per le strade di Komachi-dori, la zona dei locali e dei negozi di souvenir prima di fare ritorno a Tokyo.
Il nostro primo assaggio della capitale del Giappone si conclude qui; torneremo alla fine del nostro viaggio per vedere altre zone. La mattina del 29 dicembre raggiungiamo la stazione centrale di Tokyo da dove partono gli Shinkansen (i treni super veloci) e saliamo su una delle prime tre carrozze riservate a chi è senza prenotazione del posto a sedere; per stavolta ci va bene, troviamo posto.
4 giorni a Kyoto
Dal 29 dicembre al 2 gennaio | 4 giorni e 4 notti a Kyoto presso il Fushimi Ivy. Prendiamo due mini appartamenti per quattro notti 219 € per alloggio. La palazzina affaccia su una strada molto trafficata e, secondo alcune recensioni, potrebbe essere rumoroso. I nostri appartamenti erano all’ultimo piano e affacciavano sul retro, dove passa la ferrovia che però interrompe le corse a mezzanotte, quindi abbiamo riposato sempre bene. Scegliamo di alloggiare in questa zona perché vicina al Tempio Fushimi Inari-Taisha, dove passeremo la notte di Capodanno.
La prima sera a Kyoto la trascorriamo al quartiere Gion, lungo la strada Shinbashi, famosa per le geishe, le sale da tè e le case di legno lungo il fiume, la sua atmosfera retro. Durante il giro ci fermiamo al Santuario shintoista Yasaka-jinja, anche conosciuto come Santuario di Gion (ingresso gratuito). La sera è molto suggestivo con le lanterne accese.
I templi, i giardini e altri luoghi di importanza storica di Kyoto sono stati risparmiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, come in nessun un altro posto in Giappone.
Il secondo giorno purtroppo ha piovuto per tutta la mattinata, quando avevamo programmato di andare al Kinkaku-ji, il tempio del padiglione d’oro. Nel pomeriggio andiamo nella zona di Higashiyama con il Tempio buddista di Kyomizu-dera (ingresso 400 yen) e la splendida vista che offre sulle colline intorno. Di ritorno percorriamo Chawan-zaka coi suoi negozi di souvenir e artigianato locale.
Il 31 dicembre iniziamo la giornata passeggiando per i giardini intorno al Palazzo Imperiale, chiuso per le vacanze di fine anno. Ci spostiamo subito al Ginkaku-ji, il tempio Zen con splendidi giardini (ingresso 500 yen). Da lì imbocchiamo il Sentiero della Filosofia, una strada lastricata che passa accanto al fiume, lontano dal traffico delle auto; è stato bello passeggiarci a dicembre, non oso immaginare che spettacolo sia in primavera, con tutti i ciliegi fioriti. Arriviamo fino al Nanzen-ji, un altro tempio Zen che però è chiuso. E’ ancora presto e decidiamo di raggiungere la foresta di bambù di Arashiyama (se prendete il treno della linea JR per Saga-Arashiyama è compreso nel Japan-Rail-Pass). Sicuramente anche a causa della pioggia che ci accompagna nella visita, il posto non ci ha particolarmente entusiasmato.
Torniamo verso l’albergo per riposarci un po’ prima di andare al Fushimi Inari-Taisha, il tempio dalla moltitudine di torii rossi che si susseguono dall’entrata fino alla cima del monte Inari (ingresso gratuito). Noi percorriamo tutto il sentiero, fino ad arrivare un attimo prima della mezzanotte nel punto più alto, per ammirare Kyoto sotto di noi e vederla quasi senza accorgersene passare al nuovo anno. Sicuramente andarci al mattino presto vi farà trovare meno turisti e soprattutto vi consentirà di scattare belle foto ai torii rossi; la nostra scelta di andarci la sera è dettata dal fatto che è Capodanno e tanti fedeli si recano al tempio perché ben augurante, quindi perché no?!
L’ultimo giorno a Kyoto prendiamo un treno per Nara che dista appena 45 minuti. La linea JR Nara è compresa nel Japan-Rail-Pass e i treni sono molto frequenti.
Un incontro che a Nara farete di sicuro sarà con i mansueti cervi che popolano il parco Nara-koen che è anche la via d’accesso ai templi della zona, in particolare al Todai-ji, uno dei più importanti del Giappone (ingresso 600 yen). All’interno è conservata una delle statue più grandi di Budda, il Daibutsu di bronzo alto più di 16 metri, che occupa quello che si dice essere stato l’edificio in legno più grande del mondo, almeno nella sua struttura originale. Una particolarità del posto è la colonna di legno con un buco alla base: riuscire a passare da quel buco dovrebbe portare all’illuminazione.
Ai cervi si possono dare da mangiare delle specie di gallette in vendita per strada; ricordate comunque che sono animali selvatici e i maschi possono avere le corna: muovetevi con cautela e non ingozzateli con qualsiasi cibo abbiate a portata di mano. I primi esemplari che incontrerete sono quelli che mangiano di più e potrebbe essere difficile avere la loro attenzione in cambio del solito cibo; entrando nell’area del Todai-ji invece troverete bocche un po’ più golose e la possibilità di scattare foto più belle.
Di ritorno a Kyoto prenotiamo il posto a sedere sullo Shinkansen che domani ci porterà a Hiroshima.
2 giorni a Hiroshima
Dal 2 al 3 gennaio | 2 giorni e 1 notte a Hiroshima presso l’Hotel-S Plus Hiroshima Peace Park. Due doppie per 28 € a camera. L’albergo è vicinissimo al Parco della Pace e alla fermata degli autobus turistici. A Hiroshima sono compresi nel Japan-Rail-Pass i bus turistici che collegano la stazione con tutti i siti e i musei più interessanti, nonché il traghetto per l’isola di Miyajima, dove ci dirigiamo appena arrivati.
Miyajima è famosa per il torii rosso che spunta dall’acqua: purtroppo noi non l’abbiamo visto perché in restauro e quindi tutto coperto da impalcature e teli di plastica. Abbiamo invece incontrato subito i cervi che vivono sull’isola e se ne stanno placidamente al sole sul lungomare. L’isola è comunque una tappa interessante per il Santuario shintoista di Itsukushima-jinja, molto affollato nei primi giorni del nuovo anno, i più propizi per recarsi nei templi.
Poco più a nord c’è il Senjo-kaku, un edificio enorme con bei dipinti appesi al soffitto ed enormi cucchiaie di legno per il riso (ingresso 100 yen). Dietro si scorge una pagoda molto colorata. Al ritorno ci fermiamo a mangiare alle bancarelle di cibo lungo la strada per l’imbarco; vi consiglio il takoyaki, polpette di polpo. Invece per la cena, una volta rientrati a Hiroshima, andate a Okonomi-mura, un edificio di 4 piani in Chuo-dori Ave con diversi ristoranti che preparano cibi sulla piastra.
Il secondo giorno lo dedichiamo al Parco della Pace dove visitiamo tutto, iniziando dal toccante Museo della Pace di Hiroshima, fino alla cupola dell’unico edificio in muratura rimasto in piedi a testimoniare la distruzione che c’è stata. Al museo si paga un contributo simbolico di 200 yen e all’uscita ci sono dei tavoli con dei fogli da firmare per la petizione mondiale di messa al bando delle armi nucleari. L’esperienza di trovarsi dove è accaduta una delle più grandi tragedie per l’umanità è molto impegnativa, specialmente per i più piccoli. Prendete fiato e casomai decidete di entrare a turno al museo.
In serata prendiamo lo shinkansen per Osaka e, non essendo riusciti a prenotare il posto, ci facciamo tutto il viaggio in piedi: un’ora e mezza stipati come su un regionale nell’ora di punta. E tutte le volte che le porte si sono aperte in qualche stazione, è salito qualcuno.
1 giorno a Osaka
Dal 3 al 4 gennaio | 1 giorno e 1 notte a Osaka presso &AND Hostel Hommachi East; anche qui abbiamo preso due doppie per 28 € a camera. Posizione buona, vicina alla metropolitana.
La sera del nostro arrivo usciamo per goderci le luci delle insegne al neon che si riflettono lungo fiume nella zona di Dotonbori, in particolare all’altezza del ponte di Ebisu-bashi che avevo visto tante volte in fotografie su internet. Il posto non ha deluso le mie aspettative e la differenza con tutto quello che ho visto finora del Giappone l’ha fatta la gente, l’hanno fatta i giapponesi che qui, come in nessun altro posto visto e che vedrò in questo viaggio, ha più voglia di divertirsi, è più socievole, più rilassata. Osaka: qui ho trovato la mia Asia, zozza e caciarona che finora mi era tanto mancata.
L’indomani andiamo a visitare l’Osaka-jo, il castello di Osaka (ingresso 600 yen). Anche qui purtroppo si tratta di una ricostruzione piuttosto recente ma all’interno c’è una bella collezione di opere e ci si può vestire come un samurai: i bambini si sono molto divertiti a impersonare Toyotomi Hideyoshi e Sanada Yukimura. Non perdetevi la terrazza panoramica all’ultimo piano e la bella vista sulla città. Il castello è circondato da un ampio parco e un fossato.
Nel pomeriggio torniamo nella zona di Dotonbori per vedere l’enorme pesce palla appeso per aria e fare un giro nella parte che non avevamo visto ieri sera, piena di locali e bancarelle per mangiare.
Oggi è l’ultimo giorno di validità del japan-rail-pass perciò in serata facciamo ritorno a Tokyo. Il viaggio dura tre ore e per non rischiare di farlo in piedi dal momento non c’erano più posti nelle carrozze con prenotazione, scegliamo un treno che nasce a Osaka e ci presentiamo con un’ora d’anticipo al binario per fare la fila in corrispondenza delle carrozze senza prenotazione. Ha funzionato.
1 giorno a Tokyo
Dal 4 al 6 gennaio | 1 giorno e 2 notti a Tokyo presso l’Hotel MYSTAYS Asakusaotel MYSTAYS Asakusa. Anche qui prendiamo due camere doppie per due notti per 150 € in totale. Le nostre stanze hanno l’ingresso sulla parte di corridoio all’aperto e sinceramente per una famiglia non mi è sembrata una soluzione ideale, considerato l’avanti e indietro inevitabile tra le camere. Comunque non abbiamo chiesto di cambiare soprattutto per la bellissima vista che avevamo grazie a questo stare all’aperto, proprio sulla Tokyo Sky Tree, la torre a struttura indipendente più alta del mondo.
La giornata la dedichiamo alla visita del tempio buddista Senso-ji (ingresso gratuito). E’ il tempio più visitato di Tokyo e l’afflusso di gente è costante, almeno durante il giorno. La sera viene illuminato e forse è il momento migliore per vederlo. Passato il Portale del Tuono percorriamo la strada di Nakamise-dori, piena di negozi di souvenir e bancarelle di cibo, anche se nella via è vietato mangiare ma basta infilarsi in una traversa laterale per farlo e comunque guardate come si comporta la gente del posto e fate di conseguenza. Alla fine della strada si entra nel tempio vero e proprio, la cui particolarità risiede nella leggenda che vuole sia qui custodita la statua dorata di Kannon, il Bodhisattva (Budda con sembianze femminili) della compassione. La statua non è esposta al pubblico e di conseguenza nessun visitatore l’ha mai vista.
Nel pomeriggio passeggiamo per Kappabashi-dori, la via famosa per i sampura, le riproduzioni di cibo di plastica.
2 giorni a Hakone
Dal 6 al 7 gennaio | 2 giorni e 1 notte a Hakone presso l’hotel Condominium MIRAHAKONE. Camera familiare con due ampi letti a castello per 120 €. Hakone l’ho trovata molto costosa come sistemazioni.
La mattina del 6 gennaio acquistiamo l’Hakone Freepass alla stazione ferroviaria di Shinjuko; scegliamo il pass per due giorni, che comprende il viaggio in treno andata e ritorno Tokyo/Hakone (tranne treno Romance per cui si paga un supplemento), tutte le attrazioni turistiche e i trasporti pubblici nell’area di Hakone. Il pass ha un costo non indifferente ma calcolando il prezzo delle singole voci conviene senz’altro: in particolare quello per due giorni costa 5700 yen per gli adulti e 1500 per i bambini.
Il viaggio in treno da Tokyo dura meno di un’ora e mezza. Dopo esserci sistemati in albergo, in autobus raggiungiamo il lago Ashino-ko e saliamo su un sobrio, si fa per dire, galeone con cui attraversiamo il lago per ammirare il monte Fuji che svetta sullo sfondo, fino a raggiungere la stazione della funivia. Da lì saliamo fino a Souzan per vedere la zona vulcanica di Owakudani, con le sue cave di zolfo e le miracolose uova nere che vengono lessate nelle acque termali e che mangiarle si dice allunghi la vita di sette anni. Io mi sono astenuta, bisognerebbe infatti valutare anche la qualità di questi anni in più!
Il percorso fra le montagne continuerebbe con la funicolare e poi il treno a scartamento ridotto che riporta a Hakone, purtroppo entrambi sospesi al momento della nostra visita. Al termine del percorso in funivia verrete guidati fino all’autobus che vi riporterà in paese. Un’organizzazione così mi ha ricordato molto quella trovata in Vietnam dieci anni fa.
Il secondo giorno iniziamo dal Santuario shintoista più famoso della zona, l’Hakone-jinja con il suo torii rosso in mezzo alle acque del lago. Quindi cerchiamo il Sekisho, l’antico sentiero che collega Tokyo con Kyoto, che proprio qui aveva una stazione postale importante nell’epoca Edo e lo seguiamo fino al villaggio di Hatajuku: due ore circa di cammino fra alberi secolari, una cosa assolutamente da non perdere. Vi sembrerà di essere in un altro mondo ancora di più quando arriverete all’Amazake-chaya, un’antica casa da tè che da secoli prepara l’amasake, una versione del sake più dolce e meno alcolica, e deliziosi mochi, polpettine di riso glutinoso.
Una volta arrivati a Hatajuku torniamo indietro con l’autobus fino a recuperare gli zaini e rientriamo a Tokyo in serata.
1 giorno a Tokyo
Dal 7 al 9 gennaio | 1 giorno e 2 notti a Tokyo. Le ultime due notti nella capitale le passiamo presso due strutture diverse. La prima notte scegliamo un capsula hotel, dove i miei figli volevano provare l'esperienza di dormire. Tuttavia ero un po’ preoccupata dell’effetto loculo perciò ho scelto il Moon Station Hotel Tokyo, proprio accanto alla stazione Nishi-ōjima della metropolitana. La particolarità di questo posto sono gli ambienti di ispirazione spaziale e soprattutto le capsule, di diverse ampiezze e molto confortevoli. Scegliete quelle con apertura orizzontale, ovvero sul lato più lungo: in questo modo avrete spazio maggiore e un accesso più pratico e meno claustrofobico. I bagni in comune sono pulitissimi a tutte le ore del giorno e della notte; gli spazi condivisi hanno un forno a microonde e un distributore di bevande calde e fredde. Per una notte in camera mista a capsule con quattro letti orizzontali abbiamo speso 66 €; per camera si intende una porzione di corridoio laterale con il solo accesso alle quattro capsule.
L’ultima giornata ci dividiamo tra lo shopping in Akihabara, l’Electric Town piena di centri commerciali dove vendono elettronica, videogiochi e qualsiasi prodotto di ispirazione anime e manga, e la spettacolare vista della città dalla Tokyo Tower, con un giretto tra i negozi e le bancarelle all’interno della struttura. La torre al momento della nostra visita era aperta solo fino al punto panoramico intermedio il Main Deck (ingresso 1200 yen, 700 i bambini). La vista che si gode spazia dai grattacieli fino alla baia di Tokyo e nelle giornate più terse arriva fino al monte Fuji. Noi siamo saliti dopo il tramonto e lo spettacolo di luci della città è stato qualcosa di grandioso.
La seconda e ultima notte in Giappone ci spostiamo presso l'Hotel MyStays Asakusabashi. L’albergo si trova in prossimità della stazione ferroviaria di Asakusabashi, molto comoda per raggiungere l’aeroporto Narita il giorno dopo con un solo treno in un’ora per poco più di 1100 yen. Per due doppie spendiamo in tutto 70 €.