Dopo aver trascorso il Natale al mare di Bagamoyo, eccoci pronti a proseguire il nostro
viaggio on the road in Tanzania con bambini
Seconda tappa: da Bagamoyo al Saadani Village.
Abbiamo scelto di seguire la costa a nord di Dar es Salaam per visitare il Saadani National Park, uno dei pochi parchi costieri presenti in Tanzania, di dimensioni decisamente più piccole rispetto a quelli dell'interno ma con una fauna che pare sia in costante aumento anno dopo anno.
Il New Bagamoyo Beach Resort dove alloggiamo ci propone un'escursione in giornata al costo di 300 $ tutto compreso e sarebbe davvero un buon prezzo per 4 persone ma non accettiamo perché comunque vogliamo passare qualche giorno nella zona del parco e poi magari proseguire il viaggio ancora più a nord.
Una mattina perciò salutiamo tutti e saliamo su un dalla-dalla direzione Saadani Village, che dovrebbe essere il paese appena fuori dal parco, cosa che poi scopriremo non essere del tutto esatta.
Approfittiamo del ragazzo che fa le consegne al resort per chiedergli un passaggio fino alla stazione degli autobus e, come sempre e dappertutto, paghiamo un quarto di quello pagato all'andata.
Il piazzale dove si incrociano dalla-dalla più o meno sgangherati è brulicante di un'umanità che si intende con uno sguardo, tanto che è abituata a dividere spazio e tempo tra bancarelle di bibite sudate sotto blocchi di ghiaccio, venditori di uova sode, panchine dai sedili scomodi, copertoni che avanzano ma che nessuno butta perché qui, in Africa, tutto ha una seconda chance.
Il minibus parte con solo mezz'ora di ritardo rispetto all'orario ufficiale, anche se questo termine mi fa ridere solo scrivendolo. Dopo aver corteggiato un mezzo che davanti aveva la scritta “Saadani”, scopriamo che in realtà quello che partirà sarà quello che dovrà ancora arrivare, quello che parte all'alba dal villaggio per raggiungere 4 ore dopo Bagamoyo. Lo stesso sempre, tutti i giorni, che fa avanti e indietro.
Saliamo subito a bordo per sistemare gli zaini di fianco al conducente e scegliamo i nostri posti come se fossimo al cinema, certi ovvero di assistere allo spettacolo che preferiamo: quello della gente comune che fa cose per noi fuori dal comune. E allora via con uomini in completo blu sciupato con il tablet in una mano e un pollo vivo nell'altra, una prelibatezza che stiamo ancora sottovalutando ma di cui capiremo il valore non appena arriverà il momento di cercare un ristorante per cenare. Donne in abito elegante e coloratissimo che aspettano ai lati di strade impolverate ma che riescono comunque a rimanere perfette, certo più di me che indosso la mia maglietta da viaggio, e ho detto tutto. Mamme che portano un bambino per mano, uno nella fascia e uno nella pancia. E ancora venditori di bibite e anacardi che salgono e scendono alle varie, frequenti e numerose fermate che facciamo.

A una di queste sale un signore che inizia subito a elencare a voce sostenuta tutte le mirabolanti proprietà di sacchetti di polveri, boccette di liquidi e pezzi di qualcosa che proprio sfuggono alla nostra comprensione, naturalmente tutto nella lingua del posto, lo swaili, ma che chissà perché riusciamo a capire aiutati dalla mimica con cui enfatizza le sue spiegazioni: questo è per la gola, questo è per il cuore, questo è per la fertilità e la potenza sessuale. Il famoso pane, amore e fantasia!
Appena il commesso santone scende, torniamo a essere noi l'attrazione, così bianchi, così strani, ma mai fuori posto, mai di troppo anche se in un contesto che mai un turista frequenterebbe e dove la gente del posto non è abituata a vederlo.
Nel frattempo, la strada asfaltata ha lasciato il posto elle buche di uno sterrato che attraversa ampi tratti di savana da cui si sente il profumo di mare.
Dopo 4 ore eccoci davanti a un cancello che non ha una recinzione intorno: siamo all'ingresso del parco e i ranger ci chiedono di pagare il biglietto per lasciarci passare e raggiungere Saadani Village. Peccato che la Lonely Planet non facesse il minimo accenno a questo e noi avevamo inteso, complici anche le cartine approssimative, che il villaggio fosse al di fuori del parco e in effetti così è, solo che per raggiungerlo bisogna percorrere l'unica strada che c'è, cioè quella che attraversa anche il parco. Non solo, il biglietto d'ingresso vale 24 ore quindi facendolo subito, avremmo dovuto poi ripagarlo per tutti i giorni passati lì, a meno che non avessimo lasciato il parco il giorno dopo. Cosa impensabile dal momento che avevamo ancora tutto da organizzare e che quindi saremo rimasti in zona più tempo. E siccome si tratta di 30 $ a testa per gli adulti e 15 per i bambini, per un totale di 90 $ al giorno che sapevamo già di dover pagare almeno due volte, da brave facce toste quali siamo, chiediamo se qualcuno tra i ranger ha un mezzo per riportarci indietro, fino al primo albergo reperibile in zona ma fuori dal parco. Lo troviamo subito: il potere senza confini di una bella mancia.

Saliamo sulla jeep e ripercorriamo all'indietro una quarantina di chilometri fino a Miono Village, un agglomerato di poche case e molte capanne e un albergo davvero niente male, il Saadani Lodge, dove ci offrono un'ampia stanza con due letti matrimoniali e altrettante zanzariere, lenzuola immacolate, bagno pulito, staff simpatico al prezzo di 40000 scellini tanzaniani, poco più di 15 €. Ecco cosa succede a farsi consigliare dalla gente del posto, si finisce con lo spendere 60 € in meno rispetto a quanto pagato per una banda, e senza bagno!
Beviamo una birra col ranger che ci ha accompagnato fin qui, sistemiamo i bagagli, ci facciamo una doccia per levarci di dosso tutta la terra d'Africa che solo un viaggio su un autobus a finestrini spalancati può darti, e usciamo a cena. Una delle due ragazze che compongono lo staff dell'albergo che non parla altro che swaili, ci accompagna fuori fino a una bancarella che fa frittate. Malgrado la bella foto del pollo proprio lì sull'insegna, non c'è nessuna cucina, nessun ristorante. Solo frittata, con le patate o senza, per questa sera e per tutti i giorni che passeremo a Miono. L'unica cosa che proprio non manca sono le bibite e gli alcolici, dalla coca-cola alla birra ai liquori, passando per vino e spumante. E le feste che ogni sera si fanno nel cortile dell'albergo, quando dalla savana si alza una brezza africana e tutti sembrano tirare un sospiro di sollievo.
Leggi anche la prima parte del nostro itinerario Tanzania con bambini: itinerario low cost di 15 giorni e la nostra avventura del Safari low cost in Tanzania: il Saadani National Park